La giornata del grosso orso Arcibaldo inizia al suono della sveglia, quando, ancora a letto, sotto la soffice coperta a quadroni, si stiracchia abbracciato al suo tenero orsacchiotto di peluche.E pronto al suo piacevole tran tran quotidiano, ma si accorge che sopra di lui campeggia una nuvoletta, che lo sovrasta, lo controlla e lo segue ovunque.
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Indispettito da questa presenza indesiderata, chiude gli occhi per non vedere l'intralcio, si concentra sul profumo dei fiori cresciuti tra l'erba nel prato, si tappa le orecchie e soffia per scacciare l'intrusa, si agita affannosamente, corre a perdifiato nel bosco, si aggrappa al tronco di un grosso albero invocando la mamma. Neanche il pensiero della sua imponente collezione di miele dorato, conservato in tanti barattoli di tutte le forme e dimensioni gli addolcisce l'amara realtà del cielo dominato dalla nuvola dispettosa e inamovibile. Né si manifesta un benché minimo soffio di vento o magari un violento temporale che la porti via, finalmente.Afflitto da questo spiacevole inconveniente, che avverte come una pena penosa , l'orso scoppia a piangere, commuovendo e contagiando proprio la nuvoletta, che si trasforma così in pioggia, sciogliendosi completamente e sparendo del tutto. Arcibaldo ha superato finalmente il contrattempo, il disagio e l'ansia, ritrovando la sua normalità quotidiana, serena e rassicurante.Un albo tenero e divertente, reso con una gamma di colori rossastri su fondo bianco, dove campeggia la grossa sagoma dell'orso, la forma stilizzata della nube dispettosa e i testi in rima, stampati come sbuffi di vento nel paesaggio boschivo