Anita, la bimba cicciottella seduta in copertina con un fiocchetto nei capelli, condivide questo vezzo estetico con i suoi due amici pupazzetti, la pecorella Manù e il maialino Ciccio che lo sfoggia come cravattino. A girare le pagine solide cartonate e arrotondate, la vediamo sempre seduta o carponi, indizio della sua precocissima età, quando ancora non ha imparato a camminare.
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Ma non è mai sola: si occupa puntualmente dei suoi peluches, accudendoli e imboccandoli quando è l’ora della pappa, condividendo con loro l’osservazione della natura e leggendo le storie del folletto della nanna, che vediamo sospeso tra le nuvole, prima del sonnellino quotidiano. Se ne separa solo in presenza del suo fratello maggiore Matteo, che è per lei compagno di gioco insostituibile e prezioso maestro in tante nuove abilità, come quella delle costruzioni. Ma non dimentica mai Ciccio e Manù, con i quali si ritrova, sempre e comunque, nel suo lettino, quando è l’ora della nanna. Questo tenero libretto, il secondo pubblicato ne “Le storie del nido”, è dedicato in particolare al primo distacco dalle figure genitoriali e parentali di riferimento e alle prime relazioni sociali, attraverso gli oggetti transizionali, in questo caso rappresentati da Ciccio e Manù.